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Archives 2021

Laboratori artistici

Qualche foto dei nostri laboratori artistici su una pubblicazione dell’Agenzia Nazionale Erasmus+ Slovena il progetto Youth + Art = Resilience (appena iniziato) di cui siamo partner, fa parte delle buone pratiche per i progetti 2020.

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Il senso di ogni cosa

Il senso di ogni cosa

Vi siete mai fermati a pensare su voi stessi? Su chi siete realmente o cosa vorreste dalla vita? A volte dobbiamo perderci del tutto per ri-trovarci. Questa pandemia, questi momenti di sconforto dovevano essere la forza maggiore per le persone che sono distanti, anche dentro se stesse. Ma per alcuni sono stati devastanti. Sono usciti i caratteri peggiori e la gente sembra tutta impazzita.

Sono sempre stata una guerriera che non si è mai arresa alle prime difficoltà della vita, ho lottato con amore anche quando mi avevano sferrato l’ultimo colpo di odio. Ma il silenzio forse, sarebbe stata l’unica mossa buona che dovevo fare davanti a tanta rabbia. Lasciare andare quello che non esisteva più da tempo ma che era diventato negativo è una cosa molto difficile da affrontare invece quando hai ancora amore dentro. Perché ho sempre cercato di vedere il bello e il buono nelle persone, anche se di bello non c’era proprio niente. Avere qualcuno su cui contare e fidarsi è molto raro al giorno d’oggi… e trovare chi veramente ci tiene a te è rarissimo. Soprattutto trovare chi darebbe la propria vita per il prossimo con atti d’amore puri è quasi impossibile. Non tutti hanno la fortuna di avere qualcuno con cui sfogarsi e il grosso sbaglio che facciamo è chiuderci nel nostro guscio, nella nostra area di sicurezza, perché la nostra testa ci dice questo, quando per le ennesime delusioni non crediamo più a nessuno. Tralasciamo amici, famiglia, conoscenti. Trascuriamo pure noi stessi sentendoci in errore. Come se non esistesse più niente in noi, come se mille sacrifici, parole, gesti, fossero nulli del tutto. Ma fermiamoci un attimo a pensare a chi siamo veramente e cosa possiamo trarre dagli sbagli, dagli errori, ma anche dalle situazioni positive delle nostre personali vite. Pensiamo a chi abbiamo incontrato nel nostro percorso, a chi rimane accanto a noi nonostante tutto, a chi ha voluto perderci, ferirci, farci del male senza pietà dopo avergli dato il meglio di noi, a chi ci odia senza avergli fatto qualcosa di serio e grave, a chi ha scaricato su di noi le colpe dei suoi malesseri. Non si pensa mai al bene che si è ricevuto e a come ci si sente nel ricevere tutto quello che non si ha avuto per anni. Personalmente mi sarebbe piaciuto rimanere in pace con tutti in questa vita terrena, ma a volte non siamo noi a decidere. Ma chi non ha valori e fa del male va lasciato lì.

Ognuno di noi ha un percorso, fa delle scelte, ed è il modo in cui le fa che ci rende signori/e… Nessuno è perfetto, lo sappiamo bene. Ma sono l’educazione e il rispetto che fanno di noi persone migliori. Questo lo si impara nel tempo. Pagando colpe e conseguenze a volte anche ingiuste. Ma onesti e sinceri si nasce. E nel bene e nel male bisognerebbe dire sempre la verità. Ferire è una scelta, umiliare è una scelta, subire è una scelta. Per rabbia si possono dire e fare tante cose brutte e solo con le esperienze e il tempo si cresce e si cerca di essere persone diverse. Ho imparato che è meglio avere mille imperfezioni che essere perfetti, perché è dalle imperfezioni che si forma il carattere e il cuore. Lo stesso cuore che regaliamo a chi pensavamo fosse la nostra felicità e fosse sincero con noi. Senza soffermarci sul fatto che noi siamo l’amore di noi stessi. Tante volte pensiamo che questa pandemia non ci darà un futuro, ma non pensiamo mai che oggi siamo qui, con i nostri sogni, con le nostre speranze, con le persone che abbiamo accanto e farebbero di tutto per noi. Con le persone che aspettano da lontano dietro una finestra quel qualcosa che non arriverà mai, con quelle madri o padri che non vedono i figli perché lontani. Chiamatele quelle persone a cui volete bene, chiedete scusa e dite mi dispiace a quelle che avete ferito, di vita ne abbiamo solo una, non siate orgogliosi ma persone mature. Il dopo è già tardi. Quando questa pandemia sparirà del tutto, si tireranno le somme. E molte persone si renderanno conto di aver perso il meglio per orgoglio, per cattiveria, per egoismo. Si renderanno conto dei loro sbagli. E poi? Cercherete chi ignorate adesso? Viviamo in un mondo dove una vita umana non conta più niente. Dove uno vale l’altro, senza dignità e valori.

Ieri ho partecipato ad una manifestazione per dire basta all’odio, a chi uccide 130 persone in mare solo perché c’è chi ha deciso così. Non è giusto. Non è assolutamente giusto. Basta mancare di rispetto al prossimo, basta ferire i deboli, basta violenze e cattiverie di qualsiasi tipo e genere. Nella vita si può sempre essere migliori di quello che si è stati o siamo. E io starò sempre dalla parte degli oppressi, dalla parte dei deboli, dalla parte di chi non ha più voce per chiedere aiuto, per tutte quelle persone che muoiono ogni giorno per l’odio e la rabbia di pazzi psicopatici e fanatici. Ognuno di noi ha delle lotte dentro con cui combatte. E bisognerebbe essere sempre gentili. Ma rovinare la vita del prossimo è anche questa una scelta per non essere mai stati coerenti. Il non accettarsi o essere accettati non è una scusa per scaricare tutti i problemi e malesseri sulle persone che abbiamo vicino. Esiste un perdono. Una pietra sopra. Un ricordare i momenti belli. E non sono i soldi, non sono i divertimenti, ma è il rispetto che rende una persona speciale, è l’umiltà che rende una persona bella. E per quanto uno possa odiarmi, io resterò sempre dalla parte dell’amore e della guarigione del cuore e dell’anima. Perché tutti abbiamo il male e il bene, basta solo accendere la luce e scegliere da che parte stare.

Io, sto dalla parte di chi si emoziona ancora. Dalla parte di chi sogna un mondo fatto di gentilezza e amore. Dalla parte di chi vorrebbe una carezza e un abbraccio e non un muro o un filo spinato. Dalla parte di chi lotta ogni giorno per i propri diritti. Dalla parte di chi fa resistenza. Dalla parte di quel popolo che viene classificato inferiore solo perché ha idee diverse. Dalla parte di chi non ha un corpo perfetto, dalla parte di chi ha la pelle di colore diverso. Dalla parte di chi, alla fine dei conti è sempre stato solo se stesso. Perché al di là di tutto, la vita è sorprendente. Sto dalla parte di chi ha l’anima in pace e si innamorerà di nuovo della vita e delle persone. Un giorno sarà migliore di adesso. E io vi auguro sempre di migliorarvi. Perché proprio io ero quella che dava forza a chi non ne aveva. E prima o poi troveremo tutti la forza per ricominciare ad essere felici come non mai. I romantici guerrieri non si arrendono così facilmente. Io sto dalla parte di chi non smette di credere nei sogni. 🤟 Nonostante tutto, diamolo un senso a noi stessi.

Francesca Di Marco

Ambiente: tema centrale della 2° mobilità del Progetto CEB

Ambiente: tema centrale della 2° mobilità del Progetto CEB

Nonostante da più di un anno lottiamo con un nemico tanto invisibile, quanto insopportabile, i progetti di Uniamoci Onlus non si fermano, seppur svolti in modalità virtuale. Dal 22 al 26 Marzo 2021, si è svolta la seconda mobilità (in modalità online) del Progetto Erasmus+ Collaborative Economy without Barriers – CEB. Partecipano alla mobilità 4 adulti con disabilità e due persone d’accompagnamento per ogni organizzazione partner.

Il tema centrale trattato durante le cinque giornate di incontri online è la protezione ambientale, sono stati pertanto affrontati i seguenti argomenti: inquinamento atmosferico, efficienza energetica, fonti di energia, trasporti sostenibili e rifiuti. Le giornate sono state strutturate in due fasi: una fase teorica che grazie a presentazioni e discussioni di gruppo ha permesso di conoscere e approfondire la tematica del giorno nonché condividere la situazione relativa alle condizioni vissute nel proprio paese, ed una seconda fase pratica che ha visto i partecipanti costruire un modello 3D di città ecosostenibile applicando le conoscenze apprese nella fase teorica.  Nonostante la distanza che ovviamente non ha permesso lo svolgimento delle attività per come siamo sempre stati abituati, la mobilità virtuale si è svolta senza particolari problemi e durante le 5 giornate si è comunque creata un’atmosfera gioiosa e conviviale anche se davanti ad uno schermo. Per ogni argomento trattato, come già accennato, vi è stata una fase di approfondimento della tematica tramite dibattiti molto interessanti in cui tutti davano la propria opinione. Nella prova pratica con tutto il gruppo, ha destato molto interesse la parte relativa alla costruzione di pannelli solari con, tra le altre cose, l’utilizzo di molta colla, e la sezione della raccolta differenziata, argomento sul quale non tutti erano ferrati, ma comunque curiosi di imparare. Per quanto riguarda la parte teorica l’argomento su come risparmiare energia, è stato quello maggiormente dibattuto, coscienti tra l’altro che quasi nessuno rispettava le regole a riguardo; infatti ci guardavamo tutti un po’ colpevoli. Detto questo, nonostante la modalità online, è stata comunque una bella mobilità, con temi importanti e interessanti da approfondire e, alla fine di tutto, abbiamo terminato la nostra fantastica città green in 3D. I Paesi partecipanti sono stati Italia, Germania, Macedonia, Portogallo e Romania.

Collaborative Economy without Barriers – CEB è un partenariato strategico per lo scambio di buone prassi della durata di 3 anni che coinvolge 5 organizzazioni – Associazione Uniamoci Onlus (Italia), Diakonisches Werk Bremen e.V. (Germania), CENTRO SOCIAL E PAROQUIAL SANTOS MARTIRES (Portogallo), Fundatia Crestina Diakonia Filiala Sfantu Gheorghe (Romania), Association for sustainable development and environmental protection GO GREEN Skopje (Macedonia)Progetto cofinanziato dal Programma Erasmus+ dell’Unione europea.

Vincenzo Scalavino


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