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Governo di emergenza

Governo di emergenza

Governo di emergenza

Il 13 febbraio 2021 nasce il nuovo Governo presieduto dall’ex presidente della BCE Mario Draghi. Esecutivo nato a seguito della caduta del Governo Conte II per l’uscita dalla maggioranza della componente di Italia Viva di Matteo Renzi, è un governo tecnico-politico di 23 ministri (di cui 15 politici e 8 tecnici, con 7 conferme rispetto alla compagine precedente, che poggia su una larghissima base parlamentare, che comprende pressoché tutti i partiti, con l’esclusione di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, la quale ha annunciato un’opposizione responsabile e patriottica e il voto favorevole su singoli provvedimenti che riterrà utili, più alcuni dissidenti Cinquestelle che saranno espulsi dal partito, più due esponenti di LEU, il più famoso dei quali è Nicola Fratoianni, leader di Sinistra  Italiana. Nato in realtà da una rottura pretestuosa, quella di Renzi, ha come obiettivi quelli di completare la campagna vaccinale anti-covid già avviata e spendere in maniera efficiente i fondi europei ottenuti dal precedente  governo, completando la riscrittura della bozza del recovery plan, per presentarne la versione definitiva entro la scadenza prefissata con l’europa di fine aprile. Non lo definirei il governo dei migliori, ma semplicemente un governo di unità nazionale per affrontare al meglio la fase emergenziale, nell’attesa che all’inizio del prossimo anno, venga eletto il prossimo Capo dello Stato, che potrebbe essere proprio Mario Draghi. Sarà sicuramente un governo ambientalista, visto il nuovo ministero per la transizione ecologica, voluto dai grillini, ma allo stesso tempo atlantista e ancorato all’euro, definito scelta irreversibile.

Vincenzo Dolce

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