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Visita di studio randers

Visita di studio randers

Visita di studio randers

Dal 12 settembre 2021 al 15 settembre 2021 si è svolta a Randers in Danimarca la visita di studio del progetto “Youth+art=Resilience”, un partenariato strategico per lo scambio di buone pratiche nel settore gioventù, coordinato da ASPIRA INSTITUTE (Slovenia), in collaborazione con Asociatia “Centrul pentru Dezvoltarea Instrumentelor Structurale” (Romania), Udruzenje Forum civilne akcije FORCA (Serbia), InterAktion – Verein für ein interkulturelles Zusammenleben (Austria), ESPACIO ROJO (Spagna), Den Selvejende Institution Gaia, Randers (Danimarca) e l’Associazione UNIAMOCI ONLUS (Italia). Il progetto, cofinanziato dal programma Erasmus+ dell’Unione europea, è destinato a giovani in condizione di marginalizzazione e con minori possibilità con la finalità di promuovere e incoraggiare l’avvicinamento dei giovani con minori opportunità all’arte, per poter sviluppare una maggiore resilienza e quindi migliori strategie per fronteggiare le difficoltà.

 Il primo giorno è stato svolto nella sede di Den Selvejende Institution Gaia, un museo che si occupa di Outsider Art. Le mostre d’arte del Museo GAIA Outsider presentano opere artistiche al di fuori degli standard dell’arte classica. Sono rappresentative di diverse forme di espressione e danno voce a gruppi marginalizzati di Randers. Le organizzazioni hanno visitato la collezione permanente e l’intera struttura, la quale presenta numerosi laboratori dove poter sperimentare il proprio modo di fare arte: stanze dedicate al riciclo di stoffe, una falegnameria in cui si autoproducono le tele su cui dipingere e aule di svago in cui lavorare al computer. Il museo è gestito da persone con disabilità cognitive e/o fisiche così come il ristorante all’interno del museo stesso, il Cafè GAIA Papaya, dove uno chef del loro staff ci ha preparato un’intera cena, omaggiando l’Italia e facendoci assaggiare piatti danesi.
Abbiamo visitato l’Akademie di GAIA, che è un enorme spazio destinato alla creazione e all’apprendimento di tecniche artistiche per i loro utenti: ognuno ha il suo spazio di lavoro, il suo stile e i suoi materiali preferiti.

Un altro luogo degno di menzione è la Bifrost Art School, una scuola d’arte che ospita 15 studenti con diverse disabilità. In tre sole stanze è possibile immergersi in un contesto artistico più unico che raro: a Bifrost lavorano con il disegno, la pittura e la scultura. I lavori degli studenti di Bifrost viene esposto in patria e all’estero.

Il grande protagonista dell’Outsider art di Randers è Kenneth Rasmussen, che oggi gestisce una sua galleria, in cui vende ed espone le sue opere ed ha studiato proprio a Bifrost. Kenneth ha parlato con noi e ci ha raccontato dei suoi interessi principali del momento: oltre alle stampe in linoleum, si dedica ad una particolare forma di lavoro a maglia, in cui utilizza al posto dei fili i sacchetti di plastica, facendo degli arazzi lunghissimi per decorare pareti e colonne. Tramite questo lavoro afferma lui stesso di proteggere l’ambiente.  Un altro artista molto importante a Randers è l’artista visivo, dadaista e poeta Sven Dalsgaard. La visita di studio ci ha permesso di conoscere non solo le sue opere ma anche parti del suo carattere, grazie all’ospitalità della sua amica Rita Houmann, la quale ci ha accolto nella sua casa-museo ricca di arte e testimonianze di outsider art. Sven Dalsgaard è stato un artista eccezionalmente produttivo e versatile, esempio di come l’arte a volte può salvare, può dare forme di sfogo alternative e soprattutto può dare voce a chi, potenzialmente, potrebbe vivere per tutta la vita nell’invisibilità data dalla marginalizzazione della malattia.

L’incontro con tutti gli artisti di GAIA e questa immersione nel clima dell’arte irregolare, divergente e non convenzionale è stata di forte ispirazione per le attività progettuali future e ha stimolato il pensiero oltre che la vista. Tutto ciò che abbiamo visto era eccezionale, frutto di lavoro e passione ma soprattutto apertura ed inclusione. Un modo di guardare alla società egualitario ma che valorizza le differenze e che restituisce un senso di dignità all’espressione artistica che è di tutti ed è per tutti.

Giulia Messina

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